La dichiarazione di successione: cos'è e perché occorre farla
- Giuseppe Di Giovanni
- 25 nov 2020
- Tempo di lettura: 2 min
La dichiarazione di successione deve essere presentata dagli eredi, dai chiamati all'eredità, dai legatari entro 12 mesi dalla data del decesso del defunto; conosciamo insieme questo importante obbligo di legge in capo agli eredi.

A cosa serve la dichiarazione di successione?
Lo scopo della dichiarazione di successione è quella di procedere a formalizzare il passaggio di proprietà di determinati beni come ad esempio gli immobili. Inoltre, la mancata presentazione della dichiarazione impedisce all'erede di poter disporre di alcuni diritti ereditati, quali ad esempio la possibilità di svincolare somme di denaro depositate sui conti correnti intestati al defunto. Chi non presenta la dichiarazione di successione è innanzitutto soggetto a una sanzione amministrativa per l’evasione fiscale. In particolare la sanzione varia dal 120% al 240% dell’imposta e qualora non sia dovuta imposta si applica la sanzione amministrativa fissa da 250 a 1.000 Euro.
E' sempre necessario presentare le dichiarazioni di successione, indipendentemente dagli anni trascorsi dalla morte di un defunto: tipico è il caso del decesso di un coniuge avvenuto a distanza di molti anni da quello del coniuge superstite. Se i figli vorranno vendere ad esempio la casa dei genitori saranno comunque costretti a presentare le successioni dei genitori ed a versare le imposte previste con l'aggravio di eventuali sanzioni.
Sono obbligati a presentare la dichiarazione di successione:
gli eredi, i chiamati all'eredità e i legatari (purché non vi abbiano espressamente rinunciato o - non essendo nel possesso dei beni ereditari - chiedono la nomina di un curatore dell’eredità, prima del termine previsto per la presentazione della dichiarazione di successione) o i loro rappresentanti legali
i rappresentanti legali degli eredi o dei legatari
gli immessi nel possesso dei beni, in caso di assenza del defunto o di dichiarazione di morte presunta
gli amministratori dell’eredità
i curatori delle eredità giacenti
gli esecutori testamentari
i trustee.
Se più persone sono obbligate alla presentazione della dichiarazione è sufficiente presentarne una sola.
Non c'è obbligo di dichiarazione se l'eredità è devoluta al coniuge e ai parenti in linea retta del defunto e l'attivo ereditario ha un valore non superiore a 100.000 euro e non comprende beni immobili o diritti reali immobiliari. Queste condizioni possono venire a mancare per effetto di sopravvenienze ereditarie.
Quando nell'attivo ereditario è presente un immobile, prima di presentare la dichiarazione di successione occorre autoliquidare le imposte ipotecaria, catastale, di bollo, la tassa ipotecaria e i tributi speciali (per esempio, per le formalità ipotecarie).
Il pagamento delle somme dovute e calcolate in autoliquidazione avviene con addebito su un conto aperto presso un intermediario della riscossione - convenzionato con l'Agenzia delle Entrate - e intestato al dichiarante oppure al soggetto incaricato della trasmissione telematica, identificati dal relativo codice fiscale. Per questo, quando si compila la dichiarazione vanno indicati il codice Iban del conto sul quale addebitare le somme dovute e il codice fiscale dell’intestatario del conto corrente.
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