Resto al sud: quali sono i requisiti minimi dei progetti?
- Giuseppe Di Giovanni
- 5 feb 2019
- Tempo di lettura: 2 min
Molti clienti hanno richiesto assistenza per la partecipazione a Resto al Sud, uno dei bandi più importanti per l'imprenditoria italiana e per le start-up.
Vari millantatori e faciloni promettono l'accesso al finanziamento ad ogni richiedente ma, spesso, si sottovaluta che il finanziamento è erogato a chi ha dei requisiti sia oggettivi (età, p.iva etc) che soggettivi: tra questi il più importante è un curriculum adeguato.

Da inizio 2019 la platea di possibili partecipanti è stata ampliata dato che l'età dei richiedenti va da un minimo di 18 ad un massimo di 45 anni. Inoltre adesso è possibile finanziare le attività connesse alla fornitura di servizi alle imprese e alle persone
La circolare attuativa del bando riporta all'Allegato 2 la griglia di valutazione dei progetti presentati e dei criteri adottati dai valutatori per considerare la domanda di finanziamento ammissibile o non ammissibile.
In altri termini, la griglia è lo schema seguito da Invitalia per valutare se un'iniziativa imprenditoriale è valida o meno.
Ma cosa c'entra il curriculum?
Dato che il bando è riferito a start-up giovanili (o quasi), le skills dei proponenti assumono un ruolo fondamentale: su un punteggio massimo assegnabile di 20 punti 10 (ovvero il 50%) dipendono, infatti, dalle competenze dei proponenti dimostrabili mediante il curriculum professionale.
Secondo lo scrivente tale discrimizione è fondamentale.
D'altronde, che senso avrebbe finanziare un'iniziativa ad un futuro imprenditore non competente in quel settore? Considerando che i finanziamenti sono soldi pubblici (dunque della collettività), assolutamente nessuno.
Duque, basta solo possedere un curriculum adeguato?
Assolutamento no!
Rivestono un ruolo fondamentale anche il piano di spesa degli investimenti aziendali oltre che la coerenza tra l'organizzazione tecnica della proposta ed il processo produttivo.
Se dal progetto non dovessero risultare soddisfatti tali aspetti, la richiesta di finanziamento è dichiarata non ammissibile.

A gennaio 2019 soltanto il 38% dei progetti presentati è stato approvato e, dunque, il 62% dei progetti (6 ogni 10) è stato ritenuto non ammissibile.
Considerando che le istruttorie durano in media 60 giorni partecipare con un progetto mal costruito rischia di far perdere tempo ai giovani interessati.
E per un imprenditore il tempo è denaro.
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