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La lettera rovente dell'estate 2017: il caso dei fabbricati rurali

  • Immagine del redattore: Giuseppe Di Giovanni
    Giuseppe Di Giovanni
  • 16 ott 2017
  • Tempo di lettura: 2 min

A partire da agosto moltissimi contribuenti proprietari di fabbricati rurali (o loro porzioni) hanno ricevuto via posta degli avvisi "bonari" inviati dall'Agenzia Delle Entrate competente per il territorio. Nell'avviso è stato anche indicato molto chiaramente il bene incriminato per il quale il proprietario non ha provveduto all'iscrizione al catasto urbano. Il tempo per l'avviso bonario è praticamente scaduto e presto partiranno le sanzioni.

Chi ha l'obbligo di accatastamento?

I titolari di diritti reali sui fabbricati rurali ancora censiti al Catasto dei Terreni e su quelli che hanno perso i requisiti di ruralità hanno l’obbligo di dichiararli al Catasto dei Fabbricati. In particolare, per quelli già censiti al Catasto dei Terreni, il termine è scaduto il 30 novembre 2012 ed è stato prorogato al 31 maggio 2013 per i soli fabbricati ubicati nei Comuni interessati dagli eventi sismici del maggio 2012. In caso di omessa dichiarazione, gli Uffici provinciali avviano l’accertamento e quando verificano che il soggetto obbligato è inadempiente, procedono alla regolarizzazione catastale dell’immobile con oneri a carico del soggetto stesso, applicando le sanzioni previste dalla legge.

Tali sanzioni vanno da un minimo di 1000 euro circa ad un massimo di 8.000!


Come regolarizzare?

È possibile regolarizzare la propria posizione presentando i previsti atti di aggiornamento catastale e, qualora ne ricorra il caso, avvalendosi dell'istituto del ravvedimento operoso che permette di pagare una sanzione amministrativa ridotta (pari ad 1/6 del minimo, se la regolarizzazione avviene oltre due anni dalla violazione). In particolare, per le costruzioni ancora censite al Catasto dei Terreni, in base alle caratteristiche proprie, è possibile:

  • nel caso si tratti di una costruzione in grado di produrre reddito, dichiararla al Catasto dei Fabbricati con l'ausilio di un tecnico abilitato;

nel caso in cui la costruzione non esista più o sia diruta, dichiarare la variazione della destinazione al Catasto dei Terreni direttamente presso l’Ufficio provinciale – Territorio competente, senza alcun onere.

Diamo qualche numero

Da un primo studio attraverso l'applicativo dell'Agenzia Delle Entrate (che trovate qui) emergono (a gennaio 2017) circa 4.200 unità immobiliari risultano ancora censite ancora al catasto terreni di Palermo e dunque sono soggette a sanzione. Prendendo come caso studio Monreale, Carini, Ciminna e Castellana Sicula ecco i risultati:

Lo Studio Tecnico Agroforestale Dr Di Giovanni offre consulenza tecnica per la regolarizzazione catastale ed urbanistica dei fabbricati ancora censiti al catasto terreni. Contattateci per fissare un appuntamento in studio ed ottenere un preventivo gratuito.







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